
“L’ipoacusia si può risolvere”: il racconto di Claudia
Sono Claudia, una geometra libera professionista di 34 anni e anche mamma di tre bambini di 8, 6 e 4 anni.
Mi sono accorta di avere problemi di udito poco dopo la nascita del mio primo figlio. Mi sono resa conto che avevo difficoltà a comprendere le parole e a sentire i suoni. Con le successive gravidanze, la situazione è ulteriormente peggiorata. Il tutto è dovuto ad una malattia autoimmune, come mi ha spiegato il mio medico.
All’inizio non ci volevo credere, mi rifiutavo di analizzare il problema, provavo proprio fastidio al solo pensiero. Quando me ne sono resa conto ammetto che è stato duro, avevo 26 anni ed ho sempre pensato alla perdita di udito come una cosa da anziani.
Il momento di svolta è stata una visita del tutto casuale con un otorino. Il medico mi ha spiegato che situazioni come la mia sono del tutto normali, succedono, ma ero ancora in tempo a risolvere il problema perché non era ancora grave o invalidante. La grande fortuna, come mi ha spiegato anche il medico, è che l’ipoacusia è un problema che si può risolvere.
Dopo alcune ricerche, ho scoperto che voi vi occupate anche di acufeni, un altro fastidio che mi portavo appresso e quindi ho deciso di prendere appuntamento, spinta anche dal mio compagno. Ho voluto provare una coppia di apparecchi: la prima volta che li ho indossati mi sono subito resa conto dell’aiuto che potevano darmi. Il primo suono che mi ha stupito ed ho avvertito in maniera del tutto nitida è stato il clic del mouse, in ufficio. Anche quella leggera vibrazione sonora della macchina che avvisa di mettersi le cinture…non credo di averla mai sentito prima! Alcune volte ritengo di sentirci meglio di chi non li porta. Riesco a togliere il riverbero presente in sala riunioni, non ho più bisogno che le persone mi ripetano le frasi.
Da voi mi sono sentita prima di tutto compresa in alcune difficoltà che avevo. Nonostante le numerose visite fatte molti continuavano a sminuire i miei problemi uditivi… la risposta standard era “devi rassegnarti a tenere questo fastidio”. Voi invece siete riusciti persino ad anticipare alcune mie necessità e dubbi.
Il percorso di recupero è stato gestito con le giuste tempistiche, anche seguendo i miei tempi di accettazione. Ci vuole un pochino di tempo e pazienza per abituarsi. Ma quando ci si abitua, si hanno solo vantaggi. Per esempio, sono molto meno affaticata rispetto a prima, quando dovevo concentrarmi molto su parole e suoni. Lavorando molto con le persone questo tipo di sforzo era molto stancante. Capire subito ciò che mi viene detto è stato una svolta per me, anche a livello lavorativo.
Adesso, avendo affrontato questo percorso in prima persona, consiglio a chi si trova nella mia situazione di fare altrettanto!
L’ipoacusia è un problema che può colpire fasce d’età differenti ma si può risolvere, grazie alla moderna tecnologia degli apparecchi acustici.
Ai primi segnali prenota il tuo controllo dell’udito gratuito chiamando lo 051 4859072.