“Prima di venire da Aures non mi sentivo ascoltata”
Sono Roberta, ho 58 anni e sono un funzionario pubblico. Ho deciso di venire da Aures per cambiare gli apparecchi acustici e vi spiego perché
ho fatto questa scelta.
Ho un calo dell’udito da quando avevo 6 anni, causato dal morbillo. La malattia mi ha atrofizzato il nervo uditivo ma purtroppo non se ne sono accorti subito. Sono sempre stata una bambina vivacissima. Mi rendevo conto di sentire poco ma fino all’età di 15/16 anni a scuola e in famiglia veniva data la colpa alla mia distrazione.
Dopo un incidente stradale sono stata sottoposta a visite più approfondite. Ci si è resi conto che il mio problema era un’ipoacusia bilaterale. In quegli anni tuttavia non esistevano gli apparecchi acustici e ho dovuto rielaborare in maniera personale questo problema uditivo. Ho affinato la mia perspicacia e la capacità di leggere il labiale. Non mancavano i problemi in alcuni ambienti, per esempio al cinema. Avevo mappato tutti i locali dove proiettavano film: in alcuni non entravo proprio perché sapevo che l’audio sarebbe stato troppo basso.
Raggiunta l’età adulta ho deciso di usare gli apparecchi acustici.
Li porto regolarmente da 15 anni: ho iniziato con un modello intrauricolare, per rendere più graduale il passaggio agli apparecchi più adatti alla mia ipoacusia. Gli apparecchi acustici mi lasciavano sempre dei problemi e delle perplessità.
Sono una persona molto sportiva….il sudore, l’acqua, la paura di perderli, l’accettazione…non erano aspetti semplici da gestire con gli apparecchi. Continuavo ad appoggiarmi alla lettura del labiale. Ma il Covid, con l’uso della mascherina, ha complicato ulteriormente le cose.
Prima di appoggiarmi a voi ero seguita da una grande catena commerciale. Ma più passava il tempo più mi accorgevo che lì non ero una persona ma un apparecchio da vendere. Alle ultime visite mi sono trovata davvero male. Sono praticamente sorda da quando avevo 6 anni. Penso che nessuno meglio di me sappia di cosa ho bisogno e quando andavo da loro non mi sentivo ascoltata. Inoltre, avevo maturato l’idea che anche con gli apparecchi il recupero dell’udito non potesse essere che parziale.
Mi sbagliavo.
Tramite il passaparola sono venuta a conoscenza del Centro Aures e ho voluto provare dei nuovi apparecchi acustici. Mi sono accorta subito che, se regolati bene e all’interno di un certo percorso, gli apparecchi possono essere realmente un grande supporto.
Essendo impiegata nell’Area comunicazione, i nuovi apparecchi mi stanno aiutando tantissimo anche a livello professionale. La differenza tra la vecchia tecnologia e quella nuova è anche nelle piccole cose. Prima, era normale sentirlo fischiare, bastavano piccolissime sollecitazioni…per esempio indossare il casco della moto.
Adesso so che può essere evitato e molti rumori non sono più fastidiosi, per esempio il suono del phon.
Del vostro approccio mi è piaciuto tutto, la progressività dell’approccio, l’essere ascoltata…mi sono sentita a casa.
Consiglio davvero Aures a chi ha problemi di udito e li vuole risolvere.