Incontro su udito e declino cognitivo al Caffè Alzheimer
Ieri pomeriggio abbiamo preso parte al progetto “Caffè Alzheimer” presso la Casa residenza e Centro Diurno “San Biagio” a Casalecchio di Reno: ringraziamo tutti i partecipanti, che si sono confrontati con noi su un argomento che ci sta molto a cuore, udito e deterioramento delle funzioni cognitive.
La dott.ssa Bassoli ha presentato le ultime ricerche scientifiche sulle cause di declino cognitivo e su come una corretta prevenzione possa ridurne l’insorgenza.
In particolare, gli ultimi dati riportano che soggetti over 50 con sordità non trattata hanno una tendenza superiore dell’8% all’isolamento sociale, alla depressione e all’ansia rispetto ai loro coetanei normo acusici o portatori di protesi acustiche. Altri fattori che possono aumentare il rischio di demenza sono direttamente o indirettamente collegati all’udito: per esempio si limita l’attività fisica a causa di problemi di equilibrio che dipendono dal calo uditivo.
Tuttavia, con la prevenzione e un corretto stile di vita è possibile modificare questa tendenza.
Un percorso di riabilitazione uditiva può portare a:
- Miglioramento nella comprensione dei suoni
- Il cervello ricostruisce e rimpiazza la falsa memoria uditiva basata su input alterati e gradualmente migliora l’automazione e la velocità del processamento
- Determina una miglior risoluzione del segnale uditivo, perché dalle orecchie arrivano più informazioni
La riabilitazione dell’udito si può ottenere attraverso il supporto degli apparecchi acustici o con trattamenti che lavorano sui processi cognitivi come il Metodo Tomatis® che lavora sulle capacità di ascolto e costruisce delle «riserve cognitive» in grado di rafforzare le connessioni cerebrali.